Osvaldo Soriano IL MONDIALE FANTASMA La vicenda, scritta durante i mondiali quelli veri del 1986, è frutto, secondo il narratore, degli incredibili ricordi di un classico zio d America, e risulta estremamente gustosa per le trovate pirotecniche e per il ritmo indiavolato. la storia scanzonata in difficile, ma perfetto equilibrio tra sogno e realtà di un fantasmagorico susseguirsi d incontri internazionali sul campo, avvenuti (sembra) in Patagonia, nel 1942, fra tecnici nazisti, operai italiani antifascisti e indios mapuches. Sono voci e mondi diversi, legati insieme solo dalla forza di una memoria inattendibile che ingigantisce ogni cosa e dalla straordinaria scrittura di Soriano: caustica, nostalgica, venata d ironia. Ex calciatore, dopo svariate attività, l argentino Osvaldo Soriano (1943-1997) si dedicò al giornalismo politico, sportivo e culturale. In seguito al golpe militare del 1976, lasciò il suo Paese e si trasferì in Belgio e poi a Parigi, per ritornare definitivamente in patria solo dopo l avvento di un governo democratico (1983). Le sue storie narrative si fondano, in genere, su un intreccio fittissimo, tracciato, però, mediante una sintassi e un lessico scarni ed essenziali, secondo modelli che rimandano al linguaggio cinematografico. In Triste, solitario y final (1973), fra i personaggi della vicenda compaiono addirittura Stan Laurel, Oliver Hardy, John Wayne, Charlot, Marlowe; Mai più pene né oblio (1979) e Quartieri d inverno (1981) sono raccontati in forma di tango per le persone colte e vi prevale l elaborazione di elementi della politica. Seguirono Un ombra ben presto sarai (1991), Ribelli, sognatori e fuggitivi (1991), L occhio della patria (1993), La resa del leone (1995) e L ora senz ombra (1996). da O. Soriano, Pensare con i piedi, Torino, Einaudi, 1997, trad. it. di G. Felici. 125