Jorge Luis Borges LA CASA DI ASTERIONE Le creature mitologiche rivisitate da Borges sono spesso esseri a se stanti, speculari solo a se stessi; esse possono soffrire della propria diversità, dell isolamento in cui sono costrette a vivere, talora in modo insopportabile. E i giochi e i sogni che sono desideri non bastano a mantenerle in vita. Anche i mostri del mito classico possono, dunque, provare sentimenti umani, come la solitudine, e aver bisogno di un aiuto che non può essere indolore, soprattutto per chi è prigioniero di un labirinto personale e non può evadere dalla propria natura, tanto che talvolta preferirebbe morire. L argentino Jorge Luis Borges Acevedo (1899-1986), attraverso esperienze di avanguardia europee e latinoamericane, sviluppò un opera caratterizzata da cultura cosmopolita, ma con profonde radici nazionali. Alla continua ricerca del significato metafisico della vita e delle cose, rese costanti, nei suoi libri, la presenza dell elemento fantastico e il ricorrere delle metafore: il sogno, il tempo, la memoria, il mito di Babele, l eterno ritorno, lo specchio, il labirinto, la biblioteca. Nei suoi testi narrativi, l intreccio immaginazione-accumulazione culturale conduce al risultato affascinante di una creazione unica per la capacità di configurare, con soli segni linguistici, una teoria del mondo, un mondo chiuso, esoterico, ridotto a forma letteraria. Pubblicò memorabili raccolte di racconti brevi: Storia universale dell infamia (1935); Storia dell eternità (1936); Finzioni (1944); L Aleph (1949) da cui è tratto La casa di Asterione. da J.L. Borges, Tutte le opere, Milano, Mondadori, 1996, trad. it. di F. Tentori Montalto. 19