Ciro Alegr a GLI AVVOLTOI La storia narrata è quella di una povera famiglia dell altopiano preandino arido e roccioso. La sopravvivenza è assicurata da qualche legume da coltivare e da poche pecore al magro pascolo. Ma i suoi componenti vanno verso una lenta e inesorabile rovina, dopo che il giovane capofamiglia è stato portato via a forza dalle guardie per essere arruolato nell esercito. Dopo molto tempo, la moglie decide di andare a cercarlo e porta con sé il figlio minore. L altro, simbolo dell umanità india abbandonata, rimane solo nella capanna con l amato cane. A un certo punto, messosi a sua volta in cammino, spinto dal bisogno, morirà di fatica e di stenti. Il cane cercherà invano di difenderne almeno il cadavere dagli avvoltoi. Tuttavia, per le generazioni future, c è forse ancora un barlume di speranza: un uomo di passaggio spara ai rapaci e sottrae loro i miseri resti. Rappresenta una forma di riscossa, tesa a ridare agli sventurati indios peruviani la loro dignità? O è un caso il fatto che l uomo passi armato per quel sentiero? Lo scrittore e giornalista peruviano Ciro Alegr a (1909-1967), iniziò giovanissimo una lunga e fortunata carriera giornalistica e militò sino al 1948 in una formazione politica progressista e pacifista. Nel 1930 fu incarcerato per aver preso parte a scioperi studenteschi universitari e a manifestazioni antigovernative. Nel 1931 venne esiliato. Tema principale della sua narrativa, d impostazione vigorosamente realistica, è la vita amara degli indios, dei quali l autore difese la cultura contro l aggressione e l oppressione della civiltà occidentale. Pubblicò Il serpente d oro (1935), I cani affamati (1938), Il mondo è grande e alieno (1941), il suo romanzo più famoso e impegnativo. Dopo il ritorno in patria, scrisse ancora Duello di cavalieri (1963). da Romanzi e racconti, Firenze, SADEA, 1966, trad. it. di A. Aràneo - E. Miglioli. 221