Jo o Guimar es Rosa LA TERZA SPONDA DEL FIUME Un giorno, all improvviso, un uomo normale e, fino a quel momento, tranquillo padre di famiglia, decide di farsi costruire una canoa e di isolarsi, in perenne navigazione al centro del fiume vicino a casa, nella boscaglia. Invano moglie e figli ne cercheranno il contatto umano diretto: dovranno rassegnarsi a continuare a vederlo solo di sfuggita, perché egli non smetterà il suo strano procedere, su e giù, sempre in mezzo alle due rive, sino alla morte. Questa singolare storia di vita non-vita, raccontata dal figlio è ambientata in uno spazio immaginario, teso fra le sponde dell essere e del non-essere, e assurge a metafora polivalente del mondo, una metafora metafisica che restituisce il mistero dell esistenza sotto forma di intuizioni primordiali e remote, appartenenti al magma leggendario dell oralità o alle intricate e oscure profondità dell inconscio. Sul favoloso altopiano del Brasile profondo, deserto-brughiera dello Stato di Minas Gerais, nacque Jo o Guimar es Rosa (1908-1967), narratore e poeta, il più grande scrittore latinoamericano in lingua portoghese del Novecento. Esordì nel 1946 con i racconti di Sagarana. Significativa è l insistenza dell autore a definire storie tutte le sue narrazioni, quasi a sottolinearne la natura realistica e popolare, ma allo stesso tempo poetica e immaginaria. Seguendo in apparenza la tradizione (Con il pastore Mariano, 1952), ne rinnovò radicalmente contenuti, stile e linguaggio con le sue opere maggiori: della raccolta Corpo di ballo (1956) al romanzo Grande sert o-Veredas (1956), capolavoro assoluto; dai racconti brevi di Prime storie (1962), fra cui è compreso La terza sponda del fiume, a quelli di Tutaméia (1967). da J. Guimar es Rosa, in Latinoamericana, Firenze, Vallecchi, 1973, trad. it. di A. Faccio. 269