Giovanni Arpino MALEDETTO AMOR MIO Un litigio ricorrente, violento, spietato attraversa i sottili muri divisori degli alloggi in un condominio. Ciò che sconcerta è l allucinante ripetitività degli insulti, delle frasi che ritornano con ossessiva monotonia e sempre da parte maschile, tanto che il narratore non può che immaginare un mormorio altrettanto ostile e non meno ostinato da parte femminile. In breve la curiosità si mescola all apprensione: quanto manca perché dalle parole si arrivi alla violenza fisica, magari all omicidio? Quando però il narratore, ricorrendo a un ingegnoso stratagemma, riuscirà a scoprire la fonte di tanto scontrarsi, la sorpresa sarà tale da bloccare in lui qualsiasi reazione. Il racconto si muove con grande agilità sul confine tra il paradosso e la vita reale, nella ferma convinzione che la seconda sia spesso più assurda del primo: storia di una solitudine e di un rimpianto vissuti forse in una nube di stordimento, la vicenda ha probabilmente più agganci con la realtà quotidiana di quanto si sia in grado di credere quando l età è ancora quella delle promesse e del futuro incognito. In poche pagine emerge invece tutta l insondabile tristezza della vecchiaia, quando gli affetti siano stati infranti dalla morte del partner. Giovanni Arpino (Pola, Croazia, 1927 - Torino, 1987) fu narratore, poeta e giornalista. Trasferitosi giovanissimo in Piemonte, lavorò per alcune delle più importanti case editrici italiane e fu giornalista sportivo e inviato speciale de La Stampa . Tra le sue opere principali si ricordano La suora giovane (1959), Un delitto d onore (1961), L ombra delle colline (1964), La Babbuina e altre storie (1968), Raccontami una storia (1982), Passo d addio (1986). da Giovanni Arpino, Raccontami una storia, Milano, Rizzoli, 1982 107