Alberto Savinio SANGUE ALTRUI Un uomo malato, la cui sopravvivenza dipende da frequentissime trasfusioni di sangue, evita comprensibilmente ogni allusione alla morte: per questo motivo nelle sue passeggiate si tiene lontano dal cimitero, si tiene lontano anche dalla sua vecchia casa bombardata, dove i genitori sono morti nel corso dell incursione aerea che l ha distrutta. L uomo preferisce invece le vetrine scintillanti, il centro città animato dal passaggio delle automobili, dei pedoni; conserva un gusto feroce per le armi, per la nostalgia di quando, in guerra, poteva uccidere impunemente. Eppure il richiamo dei ricordi non si può ignorare per sempre: quando, infine, quest uomo visita la casa semidistrutta che è stata la tomba di suo padre e di sua madre, lo attende la sorpresa di scoprire la camera che era stata la sua occupata da una povera sfollata, sola e disperata quanto lui. Tra i due nasce una simpatia, un attrazione, ma proprio l energia necessaria a consumare questa scintilla di umanità che ancora rimane in loro, dopo tanto dolore e dopo tanta delusione, sarà fatale all uomo di carta : nulla, sembra dire lo scrittore, può rendere meno ripido il piano inclinato lungo cui corre la nostra vita di umani. Alberto Savinio (Atene, Grecia, 1891 - Roma, 1952), scrittore, pittore, musicista, si chiamava in realtà Andrea De Chirico ed era fratello del grande pittore Giorgio De Chirico. Visse a Parigi negli anni precedenti la Prima guerra mondiale nella quale combatté come volontario. Al termine del conflitto abitò a lungo a Roma, poi nuovamente a Parigi e infine a Milano. Tra le sue opere più importanti vanno ricordate Hermafrodito (1918), Seconda vita di Gemito (1938), Narrate, uomini, la vostra storia (1942), Ascolto il tuo cuore, città (1944), Il signor Dido (1978). da Alberto Savinio, Opere (1943-1952), Milano, Bompiani, 1989 249