Achille Campanile LA QUERCIA DEL TASSO Uno spericolato gioco di parole, privo di una vera trama ma tutto affidato al gusto delle omonimie e delle assonanze, cresce progressivamente fino a diventare un intricato incastro di successive specificazioni. L umorismo di Campanile non è derivato dalle situazioni concrete, ma è sempre qualcosa di irreale, creato artificialmente grazie all uso sapiente della parola. quindi la lingua l unica realtà in cui si muove lo scrittore, senza alcuna necessità di riferirsi al mondo quotidiano. In questo modo gli accostamenti balzani e i salti logici gratuiti costituiscono una specie di messa in ridicolo di quanto la vita ci può offrire quando essa stessa decide di rinunciare del tutto a quella che noi, a ogni costo, vogliamo chiamare la razionalità delle cose . Achille Campanile (Roma, 1900 - Velletri, 1977; suo vero nome era Gino Cornabò) fu commediografo, sceneggiatore, narratore e giornalista. Scelse da subito la strada dell umorismo giocato sul non-senso, sull invenzione linguistica, sulle situazioni paradossali e fuori da ogni logica che non fosse quella della battuta improvvisa e capace di spiazzare il lettore o lo spettatore. Il suo teatro fu apprezzato da Pirandello ma ebbe poca fortuna sulla scena, mentre la sua collaborazione ai testi televisivi e cinematografici degli anni Cinquanta ebbe ampio successo. Le sue opere più famose restano L inventore del cavallo (1924), La campagna è un altra cosa (c è più gusto) (1931), La moglie ingenua e il marito malato (1942), Manuale di conversazione (1974), Gli asparagi e l immortalità dell anima (1975), Tragedie in due battute (1989). da Achille Campanile, Opere. Romanzi e scritti stravaganti 1932-1974, Bompiani, Milano, 1994 27