Tommaso Landolfi IL RACCONTO DEL LUPO MANNARO La corrosiva ironia dell autore non risparmia nulla: né gli appassionati di racconti dell orrore, né chi invece a queste storie prova un timoroso disagio. Come spesso avviene nelle opere di Landolfi, non si cerca nemmeno di salvare la verosimiglianza, ma ci si lancia con coraggio in descrizioni fantastiche e assolutamente improbabili, sicuri che il compito del narratore sia proprio quello: proporre un mondo del tutto alternativo a quello della realtà concreta. Un mondo però che ha le sue regole e le sue sconfitte, proprio come nel mondo sensibile, poiché la forza della parola lo rende non meno capace di incidere su di noi e sulla nostra volontà. Tommaso Landolfi (Pico, Frosinone, 1908 - Roma, 1979) è stato traduttore dal russo e collaboratore di alcune tra le più importanti riviste letterarie del Novecento. Ha fatto vita appartata, interessandosi soprattutto ai temi del racconto fantastico, dell indefinito confine tra mondo degli spiriti e mondo umano, il tutto però filtrato attraverso un ironia sempre presente, mai dimentica del fatto che la vita terrestre è una patologia da sopportare con la migliore buona grazia possibile. Tra le sue opere, occorre ricordare Dialogo dei massimi sistemi (1937), Il mar delle blatte e altre storie (1938), Racconto d autunno (1947), La bière du pécheur (1953), Ottavio di Saint Vincent (1958), Un amore del nostro tempo (1965), Le labrene (1974), Il gioco della torre (1987). da Tommasi Landolfi, Il mar delle blatte e altre storie, Roma, Edizioni della Cometa, 1989 297