Lalla Romano LA SIGNORA AUDISIO Una località di villeggiatura montana è frequentata da una donna quasi anziana, misteriosa, di una fredda eleganza. Anno dopo anno, la narratrice la incontra lungo i sentieri delle sue escursioni: i colloqui sono saltuari, spesso enigmatici, capaci però di affascinare proprio per quel tanto di non espresso che sembra promettere una continuazione che giunge, magari, dopo un intero inverno di assenza. Anche i luoghi cambiano sotto lo sguardo insieme gelido e attento della donna misteriosa: essa ha infatti l abitudine di attribuire nomi di sua invenzione alle località che hanno rappresentato in qualche modo attimi importanti della sua vita, ma sempre con allusioni che in parte sfuggono a tutti gli altri. Soltanto dopo lunghi anni la narratrice riuscirà a cogliere qualche elemento più preciso (e comunque mai completo) della vita privata della sua strana conoscente: le sembrerà di comprendere che essa ruoti intorno all amore in qualche modo infelice per un uomo e all astio violento provato per il genero. La scrittrice ritrae dunque una solitudine vissuta con elegante eppure acerba sofferenza, chiusa in un rancore che il tempo non sa annullare e che costituisce allo stesso tempo la sua debolezza e la sua forza, poiché è la stessa violenza del suo sentire che ne alimenta le energie. Lalla Romano (Demonte, Cuneo, 1922 - Milano, 2001) si dedicò dapprima alla pittura, allieva di Felice Casorati. La Seconda guerra mondiale segnò un interruzione della sua attività, soprattutto durante la Resistenza a cui prese parte attiva. Terminato il conflitto, con l incoraggiamento di Cesare Pavese volse i suoi interessi alla letteratura, pubblicando opere significative come Le metamorfosi (1951), La penombra che abbiamo attraversato (1964) e Le parole tra noi leggere (1969). da Lalla Romano, La villeggiante, Torino, Einaudi, 1975 89