INTRODUZIONE 1. I prestigiosi antenati del racconto moderno Il racconto, come genere letterario, è una creazione abbastanza recente. Ma il raccontare breve è invece antico come l uomo. Ciò fa sì che forme simili a quanto oggi chiamiamo racconto si fossero sviluppate in civiltà lontanissime nel tempo da noi e per motivazioni che oggi fatichiamo persino a comprendere. In società che non utilizzavano la scrittura, era infatti necessario escogitare sistemi che aiutassero la memoria a trattenere e a tramandare le conoscenze accumulate: non si trattava soltanto delle tecniche di più immediata applicazione pratica, come l arte di accendere il fuoco o la capacità di prevedere le migrazioni della selvaggina, ma anche di saperi più complessi e astratti, come i cicli stagionali, i movimenti delle stelle, le relazioni che corrono tra le manifestazioni cosmiche e quelle terrestri. Trasformando queste conoscenze in racconti popolati di personaggi simbolici, era più facile ricordare ed era più gradevole imparare. Le storie che ne derivavano formavano, nel loro insieme, il mito, diverso da cultura a cultura come erano diverse le conoscenze, eppure in qualche modo caratterizzato da elementi comuni che si possono ancora oggi ritrovare in tutte le società primitive, come i temi della corruzione dell umanità, della punizione divina, della sopravvivenza tenace della nostra specie. però ormai certo che, accanto alle grandi narrazioni mitiche, ogni cultura si dedicasse anche a forme più modeste di racconto, destinate ai ragazzi che dovevano essere educati, alle occasioni di riunione popolare, alle nozioni più modeste ma non meno utili. Questo genere era la fiaba, capace di distinguersi dal mito proprio per la caratteristica dei personaggi messi in scena: mentre quest ultimo, infatti, narrava le imprese degli dèi e degli eroi, la fiaba mostrava personaggi della vita quotidiana a contatto con situazioni insolite, pericolose, magiche nel 9