LA VOCE DEL POETA Dino Campana IN UN MOMENTO La rosa, antichissimo simbolo dell amore, torna in questa struggente lirica di Dino Campana non trionfante di colore e di profumo, ma sfiorita e disseccata: la passione che ha travolto il poeta e la sua amata si è oramai spenta, il viaggio dell amore è al capolinea, la sofferenza di cui ogni amore si nutre (il sangue e le lacrime ) non ha più la forza di trasformarsi in gioia. In un momento, un emozione che pareva destinata a durare per sempre si è dissolta nel nulla: E così dimenticammo le rose . Dino Campana (1885-1932) ebbe una vita sfortunata: vittima fin da giovane di gravi squilibri psichici, dopo inutili tentativi di seguire gli studi universitari girovagò per il mondo esercitando i più svariati mestieri, finendo più volte in prigione, mentre i suoi sintomi nevrotici si aggravavano. Al suo ritorno in Italia pubblicò le sue poesie in una raccolta intitolata Canti orfici (1913) e conobbe la poetessa Sibilla Aleramo, con cui visse un appassionata storia d amore. Nel 1917 finì ancora una volta in prigione per vagabondaggio, e un anno dopo fu definitivamente internato nel manicomio di Castel Pulci, presso Firenze, dove restò fino alla morte. da Dino Campana, Canti orfici, Vallecchi, Firenze, 1966 139