Jay McInerney IL LUNED DI UNO YUPPIE proprio uno di questi giovani rampanti (yuppies) il protagonista del libro, storia di un arrivista disadattato che perde in pochi giorni tutte le sue certezze: moglie, impiego, ambizioni, fiducia in se stesso, e si riduce a uno straccio d uomo con alcol e droga, finché trova la strada della redenzione. Il capitolo qui riprodotto lo vede all inizio delle sue esasperate disavventure, descritte con sarcastica amarezza. Negli uffici labirintici della rivista per cui lavora, sempre in ritardo e spesso impreparato, alle prese con ogni sorta di colleghi e superiori, circondato all esterno da una stressante American way of life , e solo a suo modo impegnato nella scalata alla riuscita professionale, già lascia intuire il fallimento incombente. Il ritmo incalzante e quasi divertente della narrazione non impedisce di cogliere, in concreta evidenza, l America degli anni Ottanta e la crisi di una generazione che non capisce il sogno americano, rifiuta il sistema e un certo tipo di vita. Newyorkese di adozione, Jay McInerney è nato a Hartford (CT) nel 1955. Intellettuale ribelle non ancora trentenne, mentre l America letteraria usciva dal periodo piuttosto grigio dei postmoderni, ha conosciuto un clamoroso successo con Le mille luci di New York, romanzo in cui è stato capace di spingersi oltre le apparenze della generazione yuppie, svelandone le private sregolatezze. Anche in alcune opere successive ha continuato a compiere acute analisi dell altra faccia dell American dream , soprattutto in Si spengono le luci (1992) e Com è finita (2000). Solo con La buona vita (2004) sembra interessarsi, per la prima volta, alla gente comune, affratellata da nuove e diverse sensazioni, dopo la strage dell 11 settembre 2001. da J. McInerney, Le mille luci di New York, Milano, Bompiani, 1986, trad. it. di M. Caramella 309