25 2 Prime disgrazie Il signor Chesciana l aveva letto in lungo e in largo: un cavaliere senza veglia d armi1 non è un cavaliere che si rispetti. Per cui, bando a divertimenti, chiacchiere e abbuffate. La veglia d armi si doveva far subito, per la semplice ragione che solo e soltanto dopo la veglia d armi1 il castellano avrebbe potuto armarlo cavaliere. «Possedete, messere, una cappella, una cripta2 o anche semplicemente un atrio grande e spazioso? chiese con la massima serietà Don Chisciotte all oste. Il quale, non aspettandosi una simile domanda, cominciò a grattarsi violentemente la zucca. «Beh, una cappella, no. Una cripta non so neppure che diavolo sia. Ma un atrio grande e spazioso, se vostra signoria non va troppo per il sottile, forse possiamo trovarlo . Per farla breve, in sostituzione dell atrio, il brav uomo mostrò al nostro cavaliere un cortilaccio sporco, con al centro un pozzo e tutt intorno gli steccati a cui i mulattieri3 attaccavano le loro cavalcature. 1 veglia d armi: la notte precedente l investitura (vedi nota 22 cap. 1) l aspirante cavaliere doveva «vegliare , cioè restare sveglio accanto alle proprie armi. 2 cripta: locale sotterraneo di una chiesa o di un castello. 3 mulattieri: gente che si guadagnava la vita trasportando a pagamento merci a dorso di mulo.