68 DON CHISCIOTTE DELLA MANCIA 5 Mambrino, i galeotti e la pazzia d amore A pancia piena si va più lesti. Era quanto pensava Sancio quel mattino, dopo aver abbondantemente fatto onore alle provviste di Alonso Lòpez e dei chierici di Salamanca. Oltretutto il sole splendeva nel cielo, l aria era attraversata da un fresco venticello e qualche albero gettava su di loro l ombra delle sue fronde. Salivano e scendevano per le colline come un bastimento sale e discende sulle onde dell oceano e sembrava che a quella navigazione il buon Dio non avesse posto né inizio né fine. Quand ecco un fulgore improvviso attirare l occhio d entrambi e Don Chisciotte incominciare a vaneggiare secondo il suo solito. «Mi colga un canchero1, mio buon Sancio, se laggiù, vicino alla striscia azzurra di quel ruscello che solca la valle, non ho visto un cavaliere correre verso di noi a briglia sciolta. E non un cavaliere qualunque, bada bene. Quello aveva sulla testa un elmo d oro, su cui sfavillavano i raggi del sole. E dal momento che i libri di cavalleria non mentono ed essi sostengono che l unico cavaliere a servirsi di 1 Mi colga un canchero: mi venga un colpo.