11 A vita bassa Cristina, quattordici anni, una vita di ragazza qualunque: la scuola, gli amici, i genitori. Ma questi ultimi sono il cruccio di Cristina, perché lei trova che siano soffocanti e manchino di comprensione nei suoi confronti. La controllano e le impediscono di fare ciò che vuole, di vestirsi come vuole, persino di indossare i suoi pantaloni a vita bassa. Per questo, stanca e umiliata, Cristina prende una decisione: se ne andrà di casa, fuggirà nella grande città, avrà una vita libera e indipendente. Un esperienza di fuga che per la protagonista si rivelerà una cocente delusione, perché la libertà non ha quel sapore che ella immaginava. Q Quanto torno a casa, sono le otto di sera. Entro e filo immediatamente in camera, sperando che i miei siano ancora occupati con il fratellino. Invece sono tutti a mangiare in cucina, da cui viene la voce della televisione. Mi sono appena tolta lo zaino quando arriva la mamma. Parla con voce fredda e severa, una voce che preannuncia grandi guai. «Dove sei stata? mi chiede. «In giro. «Perché hai spento il cellulare? «Mi dispiace, non mi sono accorta che ero spento. «Bugiarda, lo sapevi benissimo che era spento. Non mi piace che mi dia della bugiarda; io non sono bugiarda, o meglio, dico bugie soltanto quando loro mi costringono.