come Margherita Hack, la propria esperienza e il proprio universo culturale, oppure ricorrendo a forme inventive e fantastiche, come Tullio Regge. Costituisce poi motivo di riflessione il rapporto tra la finzione e le circostanze storiche in cui essa si è sviluppata (ad esempio, la paura dei robot compare nella letteratura americana in corrispondenza con altre paure degli anni Cinquanta: la paura atomica, la paura sociale, la guerra fredda). E rilevanti sono anche le differenze determinate dalla diversa cultura in cui gli scrittori operano: è evidente che colui che scrive in un epoca in cui i calcolatori e la scienza dei calcolatori sono una realtà ben diffusa e conosciuta elabora ipotesi scientificamente plausibili, inserisce riferimenti precisi, lavora su teorie magari non reali, ma non irrealistiche, ed è molti passi avanti rispetto a chi quella realtà l ha soltanto potuta immaginare. Trattare di scienza significa, inoltre e naturalmente, trattare di tecnologia, che è in fondo il modo diretto e concreto con cui ciascuno di noi conosce il progresso scientifico. Molti testi fra quelli presentati sono motivo di interessanti considerazioni, alcune delle quali sembrano, se non minare, almeno sollevare qualche dubbio sulla semplicistica definizione della tecnica come figlia stupida della scienza e indirettamente invitano a una più attenta e consapevole valutazione dei molti ritrovati tecnologici che spesso troppo disinvoltamente utilizziamo. 3. Gli scrittori e i racconti L ambito molto vasto ha richiesto innanzitutto di porre qualche limite alle scelte possibili. Anche se sarebbe stato facile, non si sono inclusi testi di fantascienza vera e propria, per salvaguardare il carattere peculiare di questi racconti. Si è fatta eccezione solo là dove essa si nutre di certe reazioni psicologiche o etiche, generate nell immaginario collettivo dalle conquiste tecnico-scientifiche, come espressione di un diffuso e non sempre fondato senso d insicurezza e d inquietudine (Wells, Huxley), o quando gli atteggiamenti critici degli scrittori nei confronti di un futuro probabile sono più equilibrati o alleggeriti dall ironia (Asimov, Regge). Al centro di questi interessi sta l interrogativo di come poter conciliare gli ideali e i valori della cultura tradizionale con il fatto che l uomo stesso, inventore della tecnica, diventa a sua volta oggetto di manipolazioni tecnologiche che ne coin12