Leonardo Sciascia LA SCOMPARSA DI MAJORANA Il 28 marzo 1938, durante un viaggio per mare da Palermo a Napoli, si persero le tracce di Ettore Majorana, giovane fisico siciliano, geniale allievo di Enrico Fermi. All inizio si parlò di suicidio, come gli inquirenti del tempo preferivano credere. In seguito, però, fiorirono numerose ipotesi sulla sua sparizione: da una fuga, più o meno politicamente o sentimentalmente motivata, al ritiro in convento; dalle conseguenze di un esaurimento nervoso o dalla perdita della memoria al volontario esilio dal mondo civile, nel timore che alcuni suoi lavori potessero essere utilizzati per costruire la bomba atomica. Su questi interrogativi Leonardo Sciascia imposta la narrazione, ma la scrupolosa ricerca storico-biografica e la serrata analisi dei fatti arrivano forse soltanto a sfiorare la verità. Ecco le pagine relative al momento della misteriosa scomparsa. Il narratore e saggista Leonardo Sciascia (Racalmuto, 1921 Palermo, 1989) scelse spesso la Sicilia come protagonista delle sue opere, quasi una metafora della condizione umana, con il proposito mai pago di scoprire il segreto di una giustizia impossibile e della difficile verità. Fra storia e invenzione, all insegna di un costante rigore stilistico e morale, con lucidità illuministica e taglio narrativo talora da inchiesta poliziesca, con ironia o partecipazione, denunciò, così, molte piaghe della società, in particolare di quella italiana. Nella sua ricchissima produzione letteraria spiccano Le parrocchie di Regalpetra (1956), Il giorno della civetta (1961), L affaire Moro (1978) e Una storia semplice (1989). da L. Sciascia, La scomparsa di Majorana, Milano, Adelphi, 2004. 141