Ernst Theodor Amadeus Hoffmann LA BELLA OLIMPIA Il lungo racconto, che anticipa tempi legati alla psicoanalisi e alla cibernetica, si apre con la rievocazione di un incubo ricorrente del protagonista, l ipersensibile e visionario Nataniele. Durante l infanzia, gli avevano narrato più volte la favola di una specie di orco che versa sabbia negli occhi dei bambini non ancora addormentati, finché gli occhi stessi, sanguinanti, balzano fuori dalle vuote occhiaie; e il bimbo aveva identificato quell essere malefico con il sinistro avvocato Coppelius, un amico del padre. Da adulto, crede di riconoscere Coppelius in un certo Coppola, fabbricante di strani strumenti ottici, e ne rimane terrorizzato. Nell ultima parte della vicenda, quella qui presentata, Nataniele, ormai studente universitario, conosce la bella Olimpia, figlia del suo eccentrico docente di chimica Spallanzani, e s innamora di lei letteralmente sino alla follia; ma è ancora la fantasmatica figura di Coppelius-Coppola, forse identificazione delirante del suo io esagitato, a interagire negli eventi e a provocare la drammatica conclusione. Il musicista e scrittore tedesco Ernst Theodor Amadeus Hoffmann (K nigsberg, 1776 - Berlino, 1822), laureatosi in Legge, esercitò la carica di giudice a Berlino e in altre città della Germania. Compositore, direttore d orchestra e critico musicale, fu anche valente pittore. Scrisse storie in cui suggestioni di angoscia e di allucinazione si mescolano alla vita quotidiana, sulla quale ha spesso il sopravvento il mondo oscuro e misterioso dell inconscio. Fra le sue opere più importanti, si ricordano le raccolte di racconti Fantasie (1815), Notturno (1817), I confratelli di san Serapione (1821) e il romanzo Gli elisir del diavolo (1816). da E.T.A. Hoffmann, L uomo della sabbia, Milano, Rizzoli, 1950, trad. it. di E. Pocar. 287