Antoine de Saint-Exupéry VOLO DI NOTTE Nei primi decenni del Novecento, l aviazione anticipò l astronautica nell'immaginario collettivo, e l aereo fu mito e realtà fondamentale, che per Saint-Exupéry non rappresentò solo breve occasione di avventura spettacolare o simbolo di velocità del mondo moderno, ma una scelta esistenziale, cui tenne fede sino alla morte. In questo brano di apertura del suo primo romanzo, l autore si identifica con il protagonista, Fabien, che, a bordo di un aeropostale, durante un volo notturno sulle sconfinate regioni dell America Latina, avverte il desiderio pungente della terra, di un porto, della famiglia, ma non sa rinunciare al suo pericoloso mestiere per una vita mediocre e tranquilla. Lassù, in una completa solitudine, rotta solo da messaggi radio, con i sensi potenziati dall oscurità, sente l aereo come un essere vivente in simbiosi con lui e osserva, in basso, le luci, unico indizio di umanità, quasi comunicando i suoi pensieri a interlocutori invisibili. Ma ogni pilota, accettando il proprio compito, conosce i rischi che affronta; e, nei capitoli successivi, anche Fabien, decidendo di proseguire nonostante il sopraggiungere di un uragano, andrà incontro alle conseguenze delle sue scelte. Il pilota e scrittore francese Antoine de Saint-Exupéry (Lione, 1900 - mare Tirreno, 1944), uomo colto e sensibile, e appassionato aviatore, si rivelò al pubblico e alla critica come romanziere con Volo di notte (1931), cui seguirono Terra degli uomini (1939) e Pilota di guerra (1942), nei quali seppe arricchire le impressioni autobiografiche con tratti poetici e riflessioni morali. In particolare, resta celebre il suo racconto per l infanzia (e non solo), Il piccolo principe (1943). Scomparve nel secondo conflitto mondiale, durante un volo di ricognizione tra la Corsica e la Francia occupata. da A. de Saint-Exupéry, Volo di notte, Milano, Mondadori, 1991, trad. it. di C. Giardini. 71