Elsa Morante L INFANZIA DI ANDREA CAMPESE L amore del piccolo Andrea per la madre è assoluto, totalizzante, quasi impossibile da appagare. L unico valore autentico per lui è il loro rapporto affettivo, in cui non tollera alcuna intrusione esterna. Neppure la presenza di una sorella gemella lo rende più sereno e meno ossessivo. Orfano di padre, vive della vita della madre, che invece si dedica con passione al proprio lavoro, la danza; altrimenti trascorre le serate in famiglia e spesso cerca di condividere i suoi interessi con i figli, invitandoli a visitare il teatro dove fa la ballerina o portandosi a casa abiti di scena e indossandoli. Il bambino, però, a differenza della sorella, rifiuta ogni partecipazione o consenso. Si sente tradito, quando l isola magica della sua intimità esclusiva con lei viene violata; e, nell ansia di perderla, piange a dirotto o è soggetto a veri e propri accessi d ira. un legame d amore che sembra senza soluzione. Ma il lungo racconto proseguirà con il distacco di Andrea dalla madre dopo l infanzia e con la sua vocazione sacerdotale, fino alla riconciliazione: lei lascerà il teatro e lui il seminario, e torneranno a vivere insieme, forse ormai più sereni. Nelle opere più famose di Elsa Morante (Roma, 1912-1985) compaiono di frequente temi legati alla famiglia. In Menzogna e sortilegio (1948) è narrata una complessa saga di conflitti generazionali. Ne L isola di Arturo (1957), una dimensione quasi mitica riveste un insolita rete di rapporti familiari. Ne La Storia (1974), la vita di una popolana e dei suoi figli durante la seconda guerra mondiale è descritta con partecipazione lirica, ma anche con realismo. Con Aracoeli (1982), la scrittrice affrontò ancora una volta intricati e dolenti legami di famiglia, senza però ritrovare la suggestiva leggerezza del secondo romanzo né l impegno appassionato profuso nell ambientazione storica. da E. Morante, Lo scialle andaluso, Torino, Einaudi, 2002. 63