Niccolò Ammaniti LA GARA Far parte di un gruppo significa anche essere costretti ad accettarne le regole (o, come in questo caso, le regole del «capo ), persino quando queste creano difficoltà e sono in realtà mal sopportate. In questo brano, il protagonista deve scegliere alla svelta se dimostrarsi all altezza del gruppo oppure occuparsi della sorellina in difficoltà: l affetto per lei e il buon senso prevalgono ma non senza amarezza e una punta di impazienza. Sentimenti che prenderanno corpo alla fine, quando Michele, di fronte all insensibilità del «capo , perderà la pazienza e, andandosene, dimostrerà di possedere una maturità mentale superiore a quella, soltanto fisica, dell altro. Un esempio certamente da seguire, anche in certe bande di bulli del giorno d oggi. Niccolò Ammaniti (Roma, 1966) ha esordito molto giovane, formando il proprio stile letterario su un genere certo molto inconsueto come il fumetto. Ciò nonostante o forse proprio per quello, ha avuto immediatamente successo e le sue opere sono ora tradotte in francese, tedesco, spagnolo, greco e russo. Ha scritto: Branchie (1994), Nel nome del figlio (1995, insieme al padre, Massimo), Fango (1996), Ti prendo e ti porto via (1999), Io non ho paura (2001), da cui è stato tratto un film di successo, Fa un po male (2004) che è, appunto, una storia a fumetti. Da: Niccolò Ammaniti, Io non ho paura, Torino, Einaudi, 2001. 283