102 LE INDAGINI DI SHERLOCK HOLMES Seguì un lungo silenzio: Holmes taceva fissando il fuoco nel caminetto, il mento appoggiato su una mano, come se stesse rimuginando chissà che cosa: « una faccenda complicata , disse alla fine, «e per capire come stanno le cose, dovrei fare un sopralluogo a Stoke Moran. Ci sono molti dettagli da conoscere e neanche un minuto da perdere . Poi si rivolse alla nostra cliente: «E se facessimo un salto a casa sua, oggi stesso? Che cosa ne dice? Potremmo dare un occhiata a quelle stanze, senza che il suo patrigno lo sappia? , domandò. «Penso di sì. Il dottor Roylott sta fuori tutto il giorno; deve sbrigare certi suoi affari urgenti, qui a Londra. Almeno, così mi ha detto. C è una domestica, ma è vecchia e rimbambita e non vi darà fastidio . «Via libera, allora , gridò in tono trionfante, «nel pomeriggio saremo da lei, signorina. Tutti e due, vero Watson? . «Per me, non ho nulla in contrario , risposi con entusiasmo. «Lei dunque ci aspetti, fiduciosa. A proposito, vuol fermarsi a colazione da noi? . «No, grazie, non posso. Devo sbrigare ancora qualche commissione, in città. Poi prenderò il treno delle undici, per essere a casa in tempo, quando arriverete. Comunque, mi sento già più sollevata, dopo che le ho confidato i miei problemi. Vi aspetto nel pomeriggio, allora . Così dicendo, ci salutò con un sorriso triste e scivolò fuori dalla stanza. Minacce a Sherlock Holmes «Che cosa ne pensa, Watson? , mi domandò il mio amico accendendosi la pipa. «Uhm, direi che è un bel giallo! , risposi. «Su questo, non ci piove! Ma ora, riepiloghiamo un po : le finestre erano sprangate, la porta chiusa a chiave dall interno;