La libreria 137 10 Verso la patria dell unicorno I giorni passano; passano le settimane. La vita nella cella sarebbe insopportabile senza quella formidabile distrazione costituita dai racconti di Marco e dalle interruzioni di Rustichello. Il capo delle guardie ogni tanto domanda: « finito questo libro? «Che te ne importa? , gli risponde Rustichello che non ha peli sulla lingua. «Se non sai nemmeno leggere! L altro alza le spalle. Deve avere avuto l ordine di rispettare quei due prigionieri. E così si prende la briga di spiegare: «Non chiedo mica per me! Sua Eccellenza che lo vuol sapere . «Ebbene, digli che scrivere un libro è un lavoro lungo e delicato: quando sarà finito, glielo farò sapere L altro stringe un pugno, guardando torvo Rustichello che invece gli fa un bel sorriso beffardo. Il carceriere si ricorda in tempo delle istruzioni ricevute e si trattiene,diventando rosso per lo sforzo. Se ne va brontolando e sbattendo la porta ferrata. Rustichello è di buon umore: «Bene! Di che cosa parliamo oggi? Marco, che ha assistito a tutta la scena e ha temuto per un momento che il toscano si fosse messo nei guai con la sua impertinenza, riprende il filo del racconto lasciato il giorno precedente: