44 3 Nel castello degli adoratori del fuoco Marco sospirò: «A dire la verità, le cose non incominciarono affatto bene: a Laiazzo scoprimmo che, nel frattempo, un sultano1 arabo aveva iniziato a compiere incursioni e saccheggi in tutta la Piccola Armenia2. Gruppi di soldati a cavallo battevano le campagne, distruggendo e uccidendo.Poiché si spostavano velocemente,le possibilità di incontrarli erano molto alte e nessun viaggiatore si metteva per strada. Noi partimmo lo stesso ma ben presto, durante una sosta, i due frati che erano con noi e che avrebbero dovuto convertire il Catai ci dissero francamente che avevano paura di cadere in mano a quelle truppe ostili ai cristiani e di essere uccisi proprio perché frati.Volevano tornare indietro.Mio padre spiegò l importanza del compito che era stato affidato alla nostra piccola spedizione, ma non ci fu verso: i due religiosi ci affidarono le carte date loro dal Papa, ci fecero ogni augurio di successo e voltarono i cavalli. Partirono per ritornare a Laiazzo . 1 sultano: da principio era il titolo che spettava al rappresentante locale del califfo di tutti gli Arabi. Dopo il 1258, divenne il titolo dato a chi, nel mondo musulmano, assumeva il potere assoluto. Qui, Marco utilizza ancora il termine nel primo significato. 2 Piccola Armenia: al tempo di Marco, si intendeva con questo termine una regione compresa oggi nella parte Sud-orientale della Turchia, affacciata sul Mediterraneo e di cui Laiazzo era appunto il porto più attivo.