La libreria 11 1 Isabella Una giornata di primavera, il cielo terso, il sole splendente. Joel, seduto al penultimo banco della sua aula di scuola, non riusciva a concentrarsi sulle parole degli insegnanti. Il suo sguardo correva tutto il tempo a quel pezzo di cielo blu che intravedeva dalla finestra e a ciò che lo attendeva fuori al momento della liberazione. Così,quando la campanella suonò come sempre puntualmente all una e dieci, si precipitò fuori di scuola. Attraversato il cortile, uscì dal portone e prese la strada che conduceva in centro. Percorse poche centinaia di metri, entrò da un cancello e si appostò dietro a un albero del giardino. Nel momento in cui arrivò, gli studenti cominciavano a defluire dalla grande porta della scuola. Isabella usciva quasi sempre per ultima, e anche quel giorno fu così. Accompagnata dalla solita amica paffutella, si era fermata sui gradini che conducevano all ingresso per mostrare un quaderno a un tizio con una faccia lunga e pallida. Forse degli appunti di scuola. Joel sbucò dal suo nascondiglio dietro l albero, lei lo scorse, però gli fece il solito cenno con la mano, quello che significava: «Va avanti, io ti raggiungo poi. Lui uscì nel giardino e si avviò lungo la strada. Sebbene non gli piacesse, accondiscendeva ai desideri di Isabella, attenendosi al patto che avevano stretto mesi prima. Quando lui le aveva chiesto se potevano incontrarsi qualche volta durante la settimana, lei gli aveva risposto che nel po-