testi saggistici Classe prima l 25 Prova 1 Fidarsi è meglio 5 10 15 20 25 30 35 40 Ogni aspetto della nostra vita ha qualcosa di sfuggente: non possiamo controllare completamente gli eventi, conoscere del tutto le intenzioni altrui Non ci resta che avere fiducia. Fiducia (dal latino fide¯re, aver fede) significa infatti credere in qualcosa o in qualcuno. come l aria che respiriamo, non ci rendiamo conto della sua importanza finché non ci viene a mancare. Ma come nasce la fiducia e come ci condiziona nel rapporto con gli altri? Fidarsi è inevitabile ma significa anche esporsi e lasciarsi andare. La fiducia è un investimento sugli altri ma è anche un azzardo: oggi la Microsoft non sarebbe il più grande colosso informatico se Steve Jobs, amministratore delegato della rivale Apple, fosse stato più fiducioso. Nel 1980, infatti, rifiutò un incontro con l IBM, che cercava un sistema operativo per i suoi pc: nutrendo scarsa fiducia nell IBM, lasciò il passo al rivale Bill Gates che approfittò dell affare e fece fortuna. Oggi però, molti segnali fanno pensare a un epoca sfiduciata. Un sintomo? La xenofobia, ovvero la paura degli stranieri, spesso considerati, indistintamente, una minaccia, invece che una potenziale risorsa: per la sicurezza, per la nostra identità culturale, per l economia. Molte nazioni, insomma, hanno la diffidenza tipica dei piccoli paesi, talora uniti all interno ma sempre diffidenti verso tutto ciò che è sconosciuto e, quindi, «estraneo. Eppure, se avessimo più fiducia, le cose andrebbero meglio: la fiducia nella società in cui si vive è fondamentale per la felicità e il benessere economico. Ma come nasce la fiducia? Si sviluppa nei primissimi anni di vita, nel rapporto coi genitori. Già a 10 mesi è possibile osservare la fiducia che il bambino ripone nella madre attraverso una procedura di laboratorio: il bambino è posto in una stanza con giocattoli e osservato in presenza o in assenza della madre o di un estraneo. Quando è solo con un estraneo il bambino si mostra ansioso e impaurito; ma, quando la madre è presente, il piccolo, sicuro di sé, si allontana da lei per esplorare l ambiente, fiducioso che lei non sparirà e l accoglierà al ritorno. Del resto, la madre che infonde fiducia agisce come «base sicura : lascia al bimbo libertà di movimento, senza anticiparlo nelle cose che può fare da solo, ma pronta a dargli aiuto in caso di bisogno. Non solo: la fiducia genera fiducia (e viceversa). Se un bambino sa che sua madre ha fiducia in lui, cercherà di non tradire le sue aspettative; se, al contrario, si ripone scarsa fiducia in lui, è più probabile che metta in atto una cattiva condotta («tanto vale non finire i compiti se la mamma è già convinta che non li farò ). Lo stesso vale per le relazioni di coppia: una persona che riceve continui attestati di sfiducia, all inizio sarà tollerante ma, a lungo andare, potrebbe sentirsi sollevata dall obbligo morale di rispettare i desideri dell altro. Fiducia e sfiducia possono, quindi, agire come «profezie che si autoavverano : le previsioni sul comportamento di qualcuno finiscono per indirizzare il futuro nella direzione che ci si aspetta. Se siamo convinti che il nostro vicino di casa ci sia ostile, saremo poco gioviali con lui, spingendolo a fare altrettanto anche se non ne aveva intenzione.