498 prove sul modello invalsi Prova 2 Leggi e rispondi ai quesiti. 5 10 15 20 Ho conosciuto Iqbal Sì, ho conosciuto Iqbal. Penso spesso a lui, specie di notte, quando mi sveglio perché ho freddo o perché sono troppo stanca per riuscire a prendere sonno. Nella stanza sotto il tetto, dove ci fanno dormire i nostri padroni italiani, c è una finestra strana, che guarda verso l alto, verso il cielo. Non so come la chiamate voi, al mio paese non ci sono finestre così. Ma qui in Italia è tutto tanto diverso dal Pakistan. A me questa finestra piace perché, certe volte, quando il cielo è pulito, attraverso il vetro si vedono le stelle e magari una falce di luna. Ho due dei miei fratelli qui con me: Hasan, che è poco più piccolo di me, e Ahmed, il maggiore. Hasan lavora per la stessa famiglia che mi ha preso a servizio e questa è una fortuna. Sono dei buoni padroni. Non ci trattano mai troppo male e certo non ci bastonano come facevano i miei padroni di Lahore1. Anche il lavoro è meno duro: pulisco, vado al mercato, sto con i bambini. Questa è la cosa che mi piace di più. In Pakistan i padroni non ci lasciavano giocare, non c era tempo dovevamo stare sempre al telaio, dall alba al tramonto, tutti i giorni. Ma mi ricordo degli aquiloni e di quella volta che Iqbal ed io abbiamo fatto volare l aquilone, di come eravamo emozionati e felici a vederlo salire nel vento, sempre più in alto. Questo è successo prima che lui partisse per quel suo lungo viaggio, in un posto che si chiama America. - Quando tornerò, mi disse, - faremo volare l aquilone tutti i giorni. Non è successo, invece. Riduzione da F. D Adamo, Storia di Iqbal, Edizioni EL 1. Lahore: città del Pakistan. 1 penso spesso a lui (riga 2). La parola spesso è: A. avverbio di quantità. B. avverbio di tempo. C. aggettivo qualificativo. D. aggettivo indefinito. 2 Attraverso il vetro si vedono le stelle (riga 7). Il verbo si vedono è di forma: A. attiva. B. passiva. C. riflessiva. D. impersonale.