1.3 LA CONVERSIONE TRA UNITÀ DI MISURA Il S.I. consente l’uso di per le unità di misura, per cui è possibile, ad esempio, scegliere di misurare le lunghezze in millimetri, metri o kilometri in maniera che l’esito della misura sia comunque un numero comodo da manipolare. Infatti, la misura della distanza tra due città in metri darebbe luogo ad un numero troppo grande, mentre la misura delle distanze atomiche in metri darebbe luogo ad un numero piccolissimo. Il S.I. offre un elenco amplissimo di prefissi che vanno da 10 a 10 e che consentono la scelta più opportuna. Gli stessi prefissi sono ammessi sia per le unità fondamentali che per quelle derivate, per cui è possibile utilizzare cm o dm per la misura dei volumi, se è più conveniente rispetto ai m . multipli e sottomultipli 24 –24 3 3 3 Prefissi Tab. 1.5 Prefissi per multipli e sottomultipli. esempio 1.5 Il volume di una soluzione è di 250 cm . Determinare lo stesso volume in dm . Spiegato nella maniera più immediata, il problema si risolve spostando di tre posti la virgola a sinistra. 3 3 V = 250 cm = 0,250 dm 3 3 Tuttavia è possibile sfruttare questo semplice esempio per introdurre una tecnica che può risultare molto utile successivamente. Partiamo scrivendo l’equivalenza: 1000 cm = 1 dm 3 3 Trattando tutti i termini dell’equivalenza come i termini di una qualunque espressione algebrica potremo scrivere: 1000 cm /1 dm = 1 3 3 oppure 1 dm /1000 cm = 1 3 3 Ambedue i rapporti danno come risultato 1. Pertanto sarà possibile utilizzarli come fattori che non cambiano il valore ed il significato di una relazione. Infatti, se la nostra unità di partenza è cm3 e vogliamo sostituirla con dm3 possiamo moltiplicare per il secondo rapporto, ottenendo: V = 250 cm = 250 cm ⋅ 1 dm / 1000 cm = 250 cm / 1000 cm ⋅ 1 dm = 0,250 dm 3 3 3 3 3 3 3 3 In altre parole, si dovrà utilizzare il rapporto unitario in cui l’unità di misura “sorgente” sta a denominatore, mentre l’unità “destinazione” sta a numeratore. Tale rapporto prende il nome di “fattore di conversione”.