Particolarmente indicate per sistemi multifase, come fanghi o emulsioni, ma anche liquidi corrosivi, sono le pompe a cavità progressiva come la pompa Moyno (v. Fig. 6.34). Queste sono costituite da un rotore a forma di elicoide, rotante all’interno di una camera cilindrica costruita in gomma o altro materiale elastomerico. La rotazione dell’elicoide forma una cavità in movimento progressivo che spinge il liquido verso la sezione di mandata. Queste pompe rappresentano un buon compromesso tra le pompe alternative e quelle rotative, potendo fornire portate e pressioni relativamente elevate.

Pompe Moyno

Fig. 6.34 Pompa Moyno.
Fig. 6.34 Pompa Moyno.

6.5 POMPE PER APPLICAZIONI PARTICOLARI

Alcuni tipi di pompe non rientrano nella classificazione utilizzata oppure, pur appartenendo a quelle categorie, si impiegano per applicazioni specifiche.
Tra i numerosi casi verranno descritti tre esempi piuttosto comuni:
– l’air lift o sollevamento idropneumatico;
– le pompe peristaltiche;
– le viti di Archimede.
Le pompe tipo air lift sono adoperate per il sollevamento di liquidi contenenti solidi in grandi quantità o di dimensioni relativamente grandi. Una tipica applicazione riguarda il sollevamento di acqua molto carica in sabbie o solidi più grossolani che danneggerebbero tutti i tipi di organi in movimento. Questi casi si presentano frequentemente negli impianti di trattamento acque grezze ed usate.

L’air lift è costituito semplicemente da un tubo di diametro tale da non intasarsi per i solidi presenti, immerso nel liquido da sollevare. Alla base del tubo è inserita una corrente di aria compressa, come illustrato in Fig. 6.35.
In assenza di flusso d’aria, il liquido all’interno del tubo si porta allo stesso livello del liquido all’esterno. La pressione alla profondità Hs è data dalla Legge di Stevin considerando il peso specifico γe del liquido da sollevare presente all’esterno del tubo:

Ps = Hs ⋅ γe

Air lift