Nei casi in cui il carico del circuito non varia molto con la portata e le perdite di carico sono basse, per cui sulla valvola ricade la maggior parte della resistenza che fa variare la portata, si preferisce calcolare l’autorità della valvola ponendo ∆P = ∆P (v. Fig. 7.63); in questo caso la (7.10) diventa: tot V0% In ogni caso, se a = 1, si è nel caso del tutto particolare di ∆P costante, in cui una valvola a caratteristica interna lineare ha pure lineare la caratteristica d’esercizio. Per a < 1 la caratteristica d’esercizio risulta distorta rispetto a quella interna. Per avere comunque una caratteristica d’esercizio il più possibile lineare, se a < 0,3, si sceglie la caratteristica equipercentuale. Nella Tab. 7.13 sono riassunti i criteri di massima per la della valvola. V V V V scelta della caratteristica interna Tab. 7.13 Applicazioni tipiche in base alle caratteristiche interne delle valvole di regolazione. Per dimensionare una valvola bisogna mettere in relazione il ∆P con la portata. Consideriamo una generica valvola di regolazione e applichiamo l’equazione di Bernoulli tra l’ingresso e l’uscita della valvola (v. Fig. 7.67). V Fig. 7.67 Valvola di regolazione lungo una linea. I punti 1 e 2 si riferiscono all’ingresso e all’uscita della valvola. Per semplicità si ipotizzi un’installazione orizzontale, per cui la differenza di quota è nulla (h = h ), in ogni caso l’incidenza è minima ed possibile tenerne conto. Così pure, essendo uguali i diametri in ingresso e uscita, è anche nulla la differenza di velocità del fluido (u = u ), quindi l’equazione di Bernoulli diventa: 1 2 1 2 Esprimendo le perdite di carico con la formula di Darcy (v. § 5.4.1, formula 5.32) e ponendo P – P = ∆P , si ha: 1 2 V