Un esempio di nastropressa è descritto nella Fig. 8.24. L’alimentazione dal polmone di carico A viene introdotta nel miscelatore per l’eventuale aggiunta di polielettroliti coadiuvanti della separazione. Quindi la bandella 2 distribuisce uniformemente i fanghi su tutto il nastro filtrante che entra subito nella zona a gravità 3 che realizza un primo drenaggio dell’acqua. Nella zona successiva (punto 4) il panello viene ribaltato, con l’eliminazione di altra acqua, ed entra in una zona a cuneo (zona 5) dove viene compresso tra due nastri la cui distanza diminuisce progressivamente sino all’uscita. Nella successiva fase (punto 6) il nastro è ulteriormente compresso da due grandi rulli forati e quindi (punto 7) una serie di rulli la cui disposizione realizza una compressione crescente e uno scorrimento relativo dei due nastri che completa la disidratazione del fango, che viene scaricato con appositi raschietti (punto 8). Nel percorso di ritorno al punto iniziale i teli vengono lavati con acqua (punto 9 e 10). Trovano spesso applicazione nella disidratazione fanghi, ma anche in applicazioni diverse come la produzione di succhi di frutta. Fig. 8.24 Nastropressa. Un altro filtro continuo molto utilizzato è il che, contrariamente a quelli sin ora descritti, lavora sotto vuoto con un particolare sistema di aspirazione del liquido da filtrare. Il filtro è costituito da un che fa da supporto ad un , che è posto in rotazione ad una velocità compresa tra un minimo di 0,1 giri/min fino ad un massimo di 3 giri/min. Il tamburo è suddiviso in un certo numero di settori circolari che, grazie ad un particolare sistema di distribuzione, vengono posti in depressione o in pressione in base alla posizione in cui si vengono a trovare durante la rotazione. filtro Oliver tamburo telo filtrante Filtro Oliver