Anche una diminuzione della viscosità del mezzo andrebbe nella stessa direzione, ma l’obiettivo si può raggiungere riscaldando l’intera portata da trattare e l’operazione sarebbe economica solo per portate modeste. Molto più economico è invece operare sul campo di forze in cui si trova la particella che, nella sedimentazione, è il campo di forze gravitazionali che si manifesta con l’accelerazione di gravità g. È sufficiente, infatti, sottoporre le particelle ad una accelerazione centrifuga facendo passare la corrente in un sistema posto in rotazione. Come è noto dal corso di fisica l’ dipende dalla velocità di rotazione del sistema e dalla distanza dall’asse di rotazione: accelerazione centrifuga a = ω ⋅ r (8.21) c 2 Come si nota l’accelerazione aumenta proporzionalmente al raggio, ovvero alla distanza dall’asse di rotazione. Normalmente si usa esprimere l’accelerazione centrifuga come un multiplo dell’accelerazione di gravità tramite un così definito: fattore G G = ω ⋅ r/g (8.22) 2 Tenendo conto dell’accelerazione centrifuga la velocità ad una distanza r dall’asse (8.10) diventa: o anche, utilizzando il fattore G: Poiché l’accelerazione centrifuga aumenta con il raggio, la velocità di sedimentazione non si mantiene costante e la particella si muoverà con traiettoria parabolica. Fig. 8.27 Traiettoria di una particella in campo di forze centrifugo.