• Gli elastomeri sono materiali che presentano un modulo di Young molto basso, ovvero si allungano molto anche se sottoposti a carichi di trazione minimi. A riposo presentano una struttura amorfa con macromolecole aggrovigliate, ma legate tra loro da legami reticolanti tramite reazioni dette di vulcanizzazione.
    Sottoposti a trazione si raddrizzano almeno in parte assumendo una configurazione parzialmente ordinata.
    Ovviamente, il loro impiego è possibile al di sopra della temperatura di transizione vetrosa.

Molti polimeri di origine naturale o i loro derivati presentano la notevole proprietà di essere biodegradabili. Per questo trovano crescente applicazione (ad esempio per imballaggi, confezionamento e prodotti monouso) per ridurre l’impatto sull’ambiente dei materiali sintetici, poco o niente biodegradabili.

Tab. 2.13 Classificazione dei polimeri.
Tab. 2.13 Classificazione dei polimeri.

I polimeri vengono spesso indicati con una sigla di riconoscimento costituita da lettere maiuscole. Nella Tab. 2.14 vengono riepilogate le caratteristiche dei principali polimeri che trovano impiego nelle tecnologie chimiche.
Alcune materie plastiche possono essere prodotte in forma espansa, ovvero una forma che, includendo gas nella struttura nel materiale, si presenta molto leggera ed adatta soprattutto nell’isolamento termico o acustico.

2.5 ALTRI MATERIALI

I materiali ceramici (v. Fig. 2.10) sono materiali inorganici la maggior parte dei quali costituiti da un non-metallo legato con un metallo tramite legami che possono avere carattere totalmente o parzialmente ionico.
In ogni caso, uno stadio del processo produttivo comporta un trattamento ad elevata temperatura delle materie prime, stadio detto di cottura.
Le materie prime sono costituite da vari minerali che contengono combinazioni di ossidi (di silicio, di allumino), di carbonati (di magnesio, di calcio), di carburi e di nitruri (di boro e di silicio).