In particolare, le piastre, che offrono una maggiore superficie di impatto, hanno la funzione di raccogliere le particelle di polvere che vanno formando uno spessore via via crescente. Periodicamente viene attivato un sistema di scuotimento che provoca la caduta delle polveri nelle tramogge di raccolta poste in basso nell’apparecchiatura. La frequenza dello scuotimento deve essere tale da limitare l’effetto isolante delle polveri, il cui deposito, superati certi spessori, impedirebbe l’effetto corona e la ionizzazione del gas. L’efficienza di rimozione di questi sistemi è proporzionale alla intensità del campo elettrico applicato ed è inversamente proporzionale alla resistività delle particelle solide. Per quanto riguarda gli aspetti costruttivi, l’elettrodo negativo emittente può essere costituito da un telaio rigido o da una serie di cavi appesi, tenuti in trazione da pesi. La velocità di passaggio dei gas si deve mantenere tra 1 m/s e 1,5 m/s ed i costi di esercizio sono elevati a causa delle elevate differenze di potenziale da sostenere. 11.5 DEPOLVERATORI A TESSUTO I , tradizionalmente denominati anche , sono dei veri e propri filtri in cui la corrente gassosa deve attraversare un mezzo filtrante, che intercetta le particelle trascinate. Il mezzo filtrante può essere costituito da fibre naturali o sintetiche, o fibre di vetro ed altre fibre minerali. Vengono impiegati per rimuovere particelle di dimensioni estremamente piccole, dell’ordine del micron o inferiori. Spesso vengono preceduti da altri sistemi, come i cicloni o le camere a gravità, per alleggerire il carico complessivo di solidi e raggiungere efficienze maggiori. Il particolato trattenuto fa aumentare progressivamente le perdite di carico subite dal gas nell’attraversamento del tessuto. Per questo motivo queste apparecchiature devono essere munite di un sistema di rimozione periodica dei solidi. Proprio il sistema di pulizia può essere impiegato per classificare i vari filtri. I modelli più tradizionali prevedono la pulizia per scuotimento meccanico e sono costituiti da una serie di maniche filtranti assemblate in maniera da consentire la ripartizione della portata in ingresso di gas da trattare, che entra dal basso. La riunificazione delle correnti trattate in uscita nella parte superiore dell’apparecchiatura è necessaria solo per gas diversi da aria. Per questo tipo di pulizia è indispensabile una certa resistenza meccanica del mezzo filtrante, per cui non si possono impiegare fibre di vetro o minerali meno resistenti. depolveratori a tessuto filtri a maniche