L’azione dei solfato riduttori può essere esaltata dalla presenza di un altro ceppo, i Thiobacillus che hanno caratteristiche opposte, ovvero sono aerobici e ossidano i solfuri e lo zolfo elementare a solfati con diminuzione del pH che può raggiungere valori bassi.
Gli effetti corrosivi possono essere dovuti all’aumento di acidità o, più frequentemente, all’effetto sinergico con i batteri solfato riduttori, che vengono riforniti di anione solfato.
Per limitare o eliminare il problema, si possono usare opportuni biocidi costituiti da derivati del cloro o composti organo-metallici a base di metalli tossici per i microrganismi.

2.8 PREVENZIONE DELLA CORROSIONE

Gli elevati costi associati ai fenomeni corrosivi inducono ad utilizzare tutti i mezzi utili per contrastare il fenomeno. Le tecniche a disposizione comprendono la corretta progettazione, l’uso di coperture protettive delle superfici, l’uso di inibitori, la protezione catodica e la passivazione anodica.
In fase di progettazione è indispensabile scegliere opportunamente il materiale in relazione alle condizione di esercizio, valutando attentamente le temperature ed i carichi a cui il materiale verrà sottoposto e le sostanze e gli ambienti con cui sarà a contatto.

Inoltre, dovranno essere valutati attentamente gli accoppiamenti tra materiali diversi, avendo cura di non mettere a contatto materiali che possono innescare corrosione galvanica.
A questo proposito può essere utile consultare la serie galvanica (v. Tab. 2.18), più pratica e immediata rispetto ai potenziali standard, legati alle concentrazioni molari. Dovendo accoppiare due materiali diversi si dovrà aver cura di non scegliere materiali troppo distanti nella serie, considerando che quello meno nobile si comporterà da anodo, innescando quindi la corrosione galvanica.
Un esempio molto comune è costituito dalle tubazioni in acciaio al carbonio raccordati con elementi in ottone, per cui è opportuno isolare elettricamente i due metalli.

Accoppiamenti tra materiali

Una delle tecniche di prevenzione della corrosione più largamente impiegata consiste nell’uso di coperture protettive che possono essere semplici vernici, materie plastiche, materiali metallici, ceramici o composti ottenuti dalla reazioni tra la superficie ed una opportuna sostanza.
Per lo più il principio è quello di impedire il contatto tra il materiale e l’ambiente corrosivo. Per vernici protettive e materie plastiche si ha anche l’effetto di isolamento elettrico, che impedisce al metallo di fornire gli elettroni per la reazione catodica (2.8). In questo caso particolare attenzione deve essere rivolta alle imperfezioni che possono innescare corrosione interstiziale.

Coperture protettive