I solidi possono presentare una vasta gamma di reattività. Possono essere sostanzialmente inerti, come più o meno corrosivi, ossidanti, igroscopici, infiamma bili, esplosivi, ecc. Le problematiche legate alla reattività sono acuite nel caso di polveri che possono anche formarsi per frantumazione di granuli più grossi durante la movimentazione. Le polveri presentano un elevatissima superficie di contatto con l’atmosfera in cui sono immerse. Nel caso di materiali infiammabili, come zucchero, farine o altre sostanze organiche, si possono formare miscele aria-polveri altamente infiammabili e anche esplosive, facilmente innescate, per la natura non conduttiva di tali materiali, anche da scintille dovute a cariche elettrostatiche. Le polveri, facilmente disperdibili nell’ambiente, in assenza di opportuni dispositivi di confinamento, possono creare problemi di nocività e/o tossicità per l’uomo e l’ambiente. Nota la carginogenicità delle polveri fini di amianto che ha portato all’abbandono di questo materiale per la stragrande maggioranza degli impieghi. Con materiali fermentabili, come farine e granaglie, si può sviluppare CO2, gas più pesante dell’aria che stratifica in basso, e, in assenza di un’adeguata ventilazione, rende l’ambiente anossico e quindi a rischio di asfissia per il personale. Inoltre le fermentazioni sviluppano calore e, a seconda delle condizioni, possono sviluppare gas e/o vapori infiammabili.

Reattività e sicurezza
Problematiche delle polveri

4.2 STOCCAGGIO DEI SOLIDI

I principali fattori di scelta che permettono di individuare la tipologia di stoccaggio più idoneo per un dato materiale solido si possono riassumere come segue.
Granulometria: a seconda della pezzatura che può essere grossolana (decine di centimetri e oltre); media (da pochi centimetri a diversi millimetri); fine e molto fine (polveri, da qualche millimetro in giù).
Scorrevolezza: elevata, angolo di riposo < 30°; media, 30 4 45°; scarsa, angolo di riposo > 45°.
Degradabilità: se il materiale resiste alle intemperie si può stoccare all’aperto, se no è necessario ricorrere ad ambienti riparati; in alcuni casi, p.e. con materiale igroscopico o deliquescente, è necessario ricorrere a temperatura e atmosfera controllate.
Quantità da stoccare: piccole o grandi quantità possono portare a soluzioni alquanto diverse.
Reattività chimica: condiziona la scelta del materiale di costruzione del silo.
Sicurezza: in relazione soprattutto a possibili problemi di nocività e/o tossicità per l’uomo e l’ambiente, di rischio d’incendio e/o di esplosione, a seconda del materiale, della sua granulometria e alla possibile formazione di polveri.
Economicità e comodità di manipolazione: come prassi comune delle attività industriali, tenuto conto di tutti i fattori, si sceglie la soluzione economicamente ottimale.